Come produrre energia elettrica
Il Solare Fotovoltaico è una tecnologia che permette di utilizzare l'energia dal sole per la produzione di energia elettrica. Un dispositivo fotovoltaico è, infatti, in grado di produrre energia elettrica sfruttando direttamente l’energia solare attraverso specifici dispositivi (celle fotovoltaiche) che utilizzano il cosiddetto “effetto fotoelettrico”. L’effetto fotoelettrico si realizza all’interno di alcuni materiali opportunamente trattati (es. silicio) nel momento in cui essi vengono colpiti dalle radiazioni solari, il risultato fisico di tale effetto è la produzione di energia elettrica. Il dispositivo elementare di un impianto forovoltaico per la produzione di energia elettrica è la “cella solare”, una serie di celle collegate costituiscono un “modulo fotovoltaico”. La potenza dei moduli fotovoltaici si misura in Wp (Watt di picco) che e’ pari alla potenza erogata dai moduli in condizioni standard alla temperatura ambiente di 25°C e in presenza di una radiazione solare che sia di 1kW per metro quadro in una giornata serena a mezzogiorno.
Perché installare un impianto fotovoltaico
Attraverso il sole è possibile reperire fino al 100% del fabbisogno elettrico di una famiglia.
Che tipi di impianti esistono?
Per determinare quale tipo di impianto scegliere tra le diverse soluzioni presenti sul mercato occorre, innanzitutto valutare le potenzialità solari del luogo in cui si vive.
Ciò premesso, esistono due tipi di impianto:
·Impianto a moduli fotovoltaici per utenze isolate (stand alone): questo tipo di impianti solari fotovoltaici produce energia, che viene utilizzata per caricare delle batterie, tipicamente a 12-24 Volt, tale energia sarà, poi, utilizzata nel momento di utilità. Normalmente questo tipo di impianto è utilizzato laddove il gestore non arriva con le proprie linee, in particolare per località molto isolate. Anche se in realtà, staccarsi completamente dall'Enel, può creare seri problemi nel momento in cui ci siano guasti, o giornate particolarmente nuvolose, oltre al fatto che comunque in linea di massima, da un punto di vista ecologico e pratico è più conveniente autoconsumare l'energia precedentemente prodotta pittosto che cecerla ad ENEL (pagata tra 0,04 e 0,06 € a kW/ora). Quindi con l'ausilio delle batterie di ultima generazione possiamo aumentzre considerevolmente l'autoconsumo e ridurre sostanzialmente il nostro costo in bolletta,
·Impianto a moduli fotovoltaici con connessione alla rete elettrica Enel in bassa tensione (grid connected): - questi tipi di impianti solari fotovoltaici producono energia elettrica che viene immessa, una volta convertita in tensione corrente alternata a 230 Volt, nella rete Enel, per essere usata da qualsiasi altro utente. Questo avviene attraverso un contatore speciale installato dall'Enel. La soluzione “grid connected” consente di cedere alla rete il surplus di energia prodotta e di assorbirne in caso di necessità, in tal modo potremmo pagare solo la differenza tra l’energia prodotta e quella consumata. Il costo di noleggio del contatore i cui sopra è di circa 65 euro l’anno e ciò costituisce un vantaggio economico (ma anche ambientale) se paragonato al costo delle batterie che servirebbero per immagazzinare l’energia prodotta;
Che dimensioni deve avere un impianto fotovoltaico ad uso domestico?
Il consumo medio annuale di energia elettrica per una famiglia di 4 persone in Italia e’ di circa 4000 kWh. Per sopperire a tali necessità è necessario un impianto da 3 a 3.5 KWp in funzione della regione dove viene installato, per una utenza domestica occorre poter disporre di una superficie inclinata pari a circa 21-22 mq fino ai 24mq per un impianto fotovoltaico da 3.5 KW.
Vantaggi ambientali
I sistemi fotovoltaici non producono emissioni di nessun tipo e durante la fase di esercizio non emettono gas aventi effetto serra. La produzione di un kWh di energia elettrica da fonte solare, se 0,53 kg di anidride carbonica che e’ uno tra i principali gas responsabili dell’effetto serra, ma le stesse considerazioni possono essere ripetute per le altre tipologie di inquinanti.
È comunque vero che, al momento attuale, la potenza installata complessiva degli impianti fotovoltaici su scala globale non e’ sufficiente per poter assicurare un abbattimento apprezzabile delle emissioni inquinanti nell’atmosfera. Perche’ cio avvenga, e’ necessaria una maggior diffusione della tecnologia in modo da poter ottenere dei benefici concreti.
Se la produzione di energia da fonte fotovoltaica presenta un impatto sull’ambiente molto basso, e che e’ limitato agli aspetti di occupazione del territorio o di impatto visivo, la fase di produzione dei pannelli fotovoltaici comporta un certo consumo energetico e l’uso di prodotti chimici. Va considerato però che la maggior parte delle aziende produttrici di componenti fotovoltaici è certificata ISO14000, quindi impegnata a recuperare e riciclare tutti i propri effluenti e residui industriali sotto un attento controllo. Nella fase di dismissione dell’impianto, i materiali di base quali l’alluminio, il silicio, o il vetro, possono essere riciclati e riutilizzati sotto altre fonti.
Per quanto riguarda il consumo energetico necessario alla produzione di pannelli, quello che viene chiamato energy pay back time, ovvero il tempo richiesto dall’impianto per produrre altrettanta energia di quanta ne sia necessaria durante le fasi della loro produzione industriale, è sceso drasticamente negli ultimi anni ed è pari attualmente a circa 3 anni. Per i moduli in film sottile, l’energy pay back time scende addirittura a un anno. Questo significa che, considerando una vita utile dei pannelli fotovoltaici di circa 30 anni, per i rimanenti 29 anni l’impianto produrrà energia pulita.
Gli impianti fotovoltaici – La tecnologia
Il funzionamento di una fotocellula semplice è basato sullo sfruttamento delle proprietà di alcuni materiali semiconduttori che opportunamente trattati e collegati tra loro producono elettricità ove colpiti dalla radiazione solare. La tensione elettrica prodotta da tali componenti elementari viene “incanalata” grazie a specifici elettrodi opportunamente collegati. Per dare un’idea, ogni cella di dimensioni 10cm x 10cm se ben irradiata genera una tensione di circa 0,5V e una corrente di circa 3A, vale a dire una potenza (P =V x I) di circa 1,5W. Per aumentare la potenza prodotta, le singole celle fotovoltaiche vengono collegate opportunamente a formare i moduli fotovoltaici.
Di che tipo possono essere le celle fotovoltaiche?
Esistono diversi tipi di impianti fotovoltaici:
·In silicio monocristallino
·In silicio policristallino
·In silicio amorfo
Ognuno di essi può essere valutato in termini di efficienza della singola cella nonché in termini di efficienza dei moduli fotovoltaici derivanti. Per efficienza si intende la capacità di un dispositivo di trasformare l’energia solare in energia elettrica utile per le diverse applicazioni.
Celle fotovoltaiche in silicio monocristallino
Efficienza celle fotovoltaiche 24%
Efficienza moduli fotovoltaiche 12-17%
Celle fotovoltaiche in silicio policristallino
Le celle in silicio policristallino hanno costi di produzione inferiori a quelli legati alle celle di silicio monocristallino pur mantenendo buoni livelli di efficienza.
Efficienza celle fotovoltaiche 18%
Efficienza moduli fotovoltaiche 11-14%
Celle fotovoltaiche in silicio amorfo
Le celle in silicio amorfo hanno un aspetto più irregolare rispetto alle altre tipologie di celle.
I moduli che ne derivano possono però essere architettonicamente più attraenti sfruttando caratteristiche specifiche quali la flessibilità.
Efficienza celle fotovoltaiche 12%
Efficienza moduli fotovoltaiche 6 - 9 %
I Moduli fotovoltaici
I moduli fotovoltaici sono costituiti da singole celle solari. Ogni modulo ha una dimensione variabile da 0,5 a 1 m² con potenze da 50Wp a oltre 300Wp. Un insieme di moduli collegati elettricamente costituisce una stringa; un insieme di stringhe collegate in parallelo tra di loro, formano il campo fotovoltaico che, insieme ad altri componenti, consente di realizzare i sistemi fotovoltaici che utilizzabili per la produzione di energia elettrica utile.
Gli impianti fotovoltaici producono, in genere, energia elettrica in corrente continua, è necessario, quindi, disporre di un “inverter” per trasformare tale energia in corrente alternata per gli utilizzi più comuni. Gli impianti collegati alla rete elettrica (grid-connected) richiedono anche un dispositivo che abbia la funzione di sconnettere l'impianto fotovoltaico per garantire la sicurezza di operatori che intervengono sulla rete e misurare l'energia in ingresso ed in uscita. Tali impianti devono rispettare la direttiva DK5940.
Posso installarmi da solo un impianto fotovoltaico?
L’installazione richiede conoscenze specifiche sia in termini di tecnologia che di sicurezza, normative e certificazioni, per cui Le suggeriamo di contattare AB-SOLARNOVARASNC per avere una consulenza adeguata al seguente link contattaci.
Una volta installato, l'impianto è praticamente autosufficiente. Costi aggiuntivi sarebbero legati solo ad eventi calamitosi o vandalici. Considerando che in fase di progettazione i moduli dai noi utilizzati vengono sottoposti a test di resistenza alla grandine (anche di grosse dimensioni), installando pannelli certificati da enti internazionali, il rischio di costi aggiuntivi e’ praticamente nullo. Gli unici interventi aggiuntivi possono essere legati ad eventi speciali (ad esempio neve), che richiedono una pulizia manuale dei pannelli, altrimenti autopulenti grazie all’esposizione a pioggia e vento.
Quanto tempo richiede l'installazione?
Il tempo richiesto dipende alla complessita’ dell’impianto e gli interventi richiesti. In fase di preventivo verranno stimati anche i tempi di installazione. Indicativamente per un impainto da 3 KW sono necessari 2 giorni lavorativi. Quanto produce un impianto fotovoltaico fotovoltaico e’ funzione principalmente della latidudine di installazione dell’impianto e ovviamente della potenza installata. Per verificare la produzione del vostro futuro impianto fotovoltaico ContattateciI.
Qual è il PBP di un impianto fotovoltaico?
Il Pay Back Period identifica il numero di anni entro cui l’investitore rientra del capitale investito. Nel caso di un impianto fotovoltaico che usufruisce di un incentivazione in conto energia tale grandezza è funzione della potenza installata, della tipologia di impianto e dell’irraggiamento solare specifico della zona in cui l’impianto è sito. Il ritorno di investimento varia dai 6 ai 7 anni a seconda della latidudine e delle dimensioni dell'impianto.
L’impianto fotovoltaico funziona anche se e’ nuvoloso?
Si’. L’impianto fotovoltaico funziona al meglio in presenza di iraggiamento solare diretto (cielo sereno, moduli orientati a sud, temperatura di 25 °C), ma un minimo di energia elettrica e’ prodotta anche in caso di cielo nuvoloso, sfruttando la radiazione solare diffusa.
Il fotovoltaico sono immune da black-out?
NO. Per ragioni di sicurezza, in caso di black-out manutentivo da parte dell’Enel l’impianto non e’ funzionante, per evitare rischi di sicurezza per gli operai, che potrebbero essere fulminati dall’energia generata dall’impianto fotovoltaico.
L’installazione di un impianto fotovoltaico richiede modifiche al mio impianto elettrico esistente?
No, non si deve modificare l'impianto esistente. L’impianto fotovoltaico ha una sua linea autonoma che dev’essere collegata al quadro elettrico generale, e due contatori installati dal gestore elettrico: uno in entrata, per registrare l’energia elettrica prelevata dalla rete nazionale, e uno in uscita, per registrare l'energia elettrica immessa in rete dall'impianto fotovoltaico (oppure un contatore bidirezionale che conteggia sia l’energia elettrica in entrata che quella in uscita).
Per qualunque altra domanda non esitate a contattarci: un team di tecnici sarà completamente al vostro servizio per rispondere a tutti i vostri dubbi.